CHIRURGIA RIGENERATIVA

Chirurgia rigenerativa

Nonostante oggi vi siano tecniche che consentono di riabilitare pazienti con minus importanti, tanto a livello osseo che gengivale, come ad esempio:



Vi sono delle condizioni in cui o per estetica o per funzionalità  della stessa riabilitazione protesica, è necessario correggere questo minus con interventi di chirurgia rigenerativa.

Per comprendere al meglio cosa, la chirurgia rigenerativa ottenga, è fondamentale capire che le ossa mascellari si compongono di due "tipologie" di osso:

  1. Osso Alveolare. Senza entrare troppo nello specifico, è sufficiente pensare che questa tipologia di osso esiste solo quando esistono i denti.
  2. Osso Basale. E' l'osso che incontriamo al di sotto dell'osso alveolare e conforma la mandibola e il mascellare superiore
difetti ossei

Le differenze tra le due tipologie di osso sono sostanziali e come è possibile evidenziare, l'osso alveolare è una piccola parte delle ossa mascellari.


La perdita dell'osso alveolare può avvenire per diverse cause, che alla fine hanno un unico comun denominatore, cioè la perdita del dente. Ora che sia frattura dell'elemento dentale, per parodontite o per cause endo - parodontali, il risultato porta alla perdita dell'elemento dentale e alla perdita di questa porzione di osso.


Oggi giorno possiamo prevenire la perdita di questa porzione di osso, evitando la contrazione volumetrica della stessa, mediante tecniche chirurgiche come:

  • socked shield
  • impianto post estrattivo
  • chirurgia rigenerativa


Tutte queste tecniche hanno come obiettivo proprio quello di evitare il collasso dei tessuti molli (gengiva) che comporta un perdita del volume osseo. Quindi nel caso dell'avulsione di un dente, abbiamo quasi sempre la possibilità di preservare questa importante porzione di osso. Ma cosa accade quando il paziente è edentulo da un certo tempo?


Quando il paziente ha perso uno o più elementi dentali da tanto tempo, ha sicuramente sperimento una contrazione volumetrica dell'osso alveolare se non il suo totale riassorbimento. Si aprono a questo punto due possibili scenari:


  • Se il minus, che si è venuto a creare, non comporta un problema estetico e funzionale per la riabilitazione implantoprotesica e c'è osso sufficiente per l'inserimento dell'impianto, si prosegue direttamente con la chirurgia implantare.
  • Se il minus invece rappresenta un problema estetico funzionale per la riabilitazione implantare, è necessaria una fase previa di chirurgia rigenerativa.
Esempio di chirurgia rigenerativa

Esempio di cosa accade all'osso alveolare a seguito di un avulsione dentaria. La perdita di sostanza può essere tale, da rappresentare un problema ai fini protesici. Per questa si esegue una fare rigenerativa previa per ristabilire il minus che si è venuto a creare, con l'obiettivo di avere una riabilitazione implantoprotesica funzionale ed esteticamente valida

In cosa consiste la chirurgia rigenerativa?

La chirurgia rigenerativa ha quindi come obiettivo quello di andare a ricostruire quei minus che si sono venuti a creare dalla perdita dei denti, il tutto in un'ottica di una riabilitazione protesica esteticamente e funzionalmente valida.


Abbiamo principalmente tre tipologie di chirurgia rigenerativa:

  • innesto osseo
  • gbr o rigenerazione ossea guidata
  • stimolazione cellulare


Ognuna di queste tecniche utilizza più o meno gli stessi materiali, ed hanno l'obiettivo comune di creare uno spazio tra, il periostio (la membrana che ricopre l'osso) e l'osso stesso, di modo che essa possa essere occupato da nuovo osso. Il successo della chirurgia risiede proprio nel mantenimento nel tempo di questo spazio, di modo che il periostio non collassi. Per fare ciò è possibile anche l'uso dei biomateriali come:

  • osso che può essere:
  • autologo
  • omologo
  • eterologo
  • materiali alloplastici
  • membrane:
  • riassorbibili
  • non riassorbibili
  • griglie in titanio custom - made
  • PRP


Questi materiali, che possono avere potenziale osteoinduttivo ed osteocoduttivo, facilitano la formazione di osso e consentono il mantenimento di questo spazio per un certo tempo, sufficiente a che l'organismo abbia la capacità di formare nuovo osso.


Il tempo di formazione di osso varia a seconda che si tratti del mascellare superiore o della mandibola, dovuto principalmente alla capacità di irrorazione dell'osso ricevente. Passato un certo periodo, che varia dai 4 ai 6 mesi, dipendendo dal mascellare in questione, dalla tipologia di intervento e di innesto usato, otteniamo la formazione di nuovo osso, la risoluzione del minus e la possibilità di ottenere quindi una riabilitazione implantoprotesica ideale.


Esempio di cosa accade nel caso di un difetto puntuale dell'osso. Nell'immagine A abbiamo una perdita di osso puntuale.


A questo punto viene creato un lembo a tutto spessore, cioè che prevede anche lo scollamento del periostio


Viene inserito l'osso(immagine B)  e una membrana (immagine C) che hanno appunto come scopo quello di mantenere sollevato il periostio di modo che non collassi, favorendo così la formazione di osso per tutto lo spessore che va dall'osso ricevente alla nuovo posizione del periostio (immagine D)

esempio di chirurgia rigenerativa della gengiva
esempio di chirurgia rigenerativa della gengiva

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